Con i suoi venerabili 3.726 metri s.l.m, il Monte Rinjani (Gunung Rinjani indonesiano) è una delle icone dominanti dell’isola di Lombok, nella provincia di West Nusa Tenggara.
Secondo vulcano più alto dell’Indonesia, il Monte Rinjani fa parte della arco indonesiano della Cintura di Fuoco del Pacifico, una catena a forma di ferro di cavallo composta da archi insulari, fosse oceaniche e catene montuose vulcaniche che circonda il Pacifico.
Protetto dal 1997 come Gunung Rinjani National Park, il vulcano è una meta in continua crescita tra gli amanti del trekking e dell’avventura ed attira ogni anno migliaia di visitatori. Con diversi sentieri che lo percorrono, la sua risalita è si impegnativa ma garanzia di panorami mozzafiato ed unici, che meritano di essere scoperti.
A circa 2.000 metri s.l.m. si trova la caldera del vulcano, bagnata dal lago chiamato Segara Anak, Figlio del Mare, per le sue acque di color blu come quelle del mare. Con una temperature dell’acqua di circa 20°/22° (maggiore rispetto a laghi di questa altitudine) ospita al suo interno un altro piccolo vulcano, il Gunung Bai Jari (2.376 m.s.l.m.).
La caldera è quello che rimane del Monte Samalas (ben 4.200 m.s.l.m.) che erutto nel lontano 1257 con un’esplosione imponente.
Qui si trovano anche delle sorgenti di acque calde e l’intero monte è considerato sacro dalle tribù locali dei Sasak e Hindu.
Trekking & sentieri
Il modo più suggestivo per apprezzare l’intera area è risalire il vulcano. Ad oggi i sentieri/percorsi di risalita sono due. Uno, a nord dell’isola e del vulcano, parte dal villaggio di Senaru (a 600 m.s.l.m.). L’altro, più a nord-est, parte dal villaggio di Sembalun Lawang (a 1.156 m.s.l.m.).
Il primo sentiero è sempre in salita e si addentra subito nella foresta che ricopre le pendici di questo versante del vulcano. Il secondo sentiero parte per un lungo tratto sostanzialmente pianeggiante con una vegetazione da savana, quindi più a contatto con i raggi del sole, utili prima delle temperature più fredde che si troveranno più avanti. Per questo motivo, e per il fatto di trovarsi già più alti alla partenza, è il punto di inizio più utilizzato. I due sentieri si incontreranno poi lungo l’anello del cratere, per cui praticamente tutte le escursioni inizieranno dal Sembalun e finiranno al Senaru.
Da entrambi i punti di partenza ci vogliono circa sette ore di risalita per raggiungere l’anello del cratere e lungo la risalita si trovano tre punti (POS I,II e III) di sosta dove potersi accampare per riposare.
Arrivati sull’anello del cratere si troveranno le due principali aree dove accamparsi la Plawangan 1 (2.641 m.s.l.m., dal versante Senuru) e la Plawangan 2 (2.639 m.s.l.m. dal versante Sembalung).
Da qui il panorama che si trova di fronte sarebbe già estremamente suggestivo, ma per chi vuole raggiungere la vetta, si prosegue per altre tre ore di cammino fino a giungere sulla vetta del vulcano, a ben 3726 metri d’altezza. La vista d’occhio che si ha dalla vetta è unica e ripaga sempre della fatica impiegata.
Dai due campi sull’anello si può scendere fino al bordo della caldera, lungo il lago, a circa 2.000 metri. Qui ci si può riposare ulteriormente, pescare e rilassarsi tra le fonti calde prima di tornare a valle.
Tempi e durata
Solitamente le escursioni consigliate vanno da un minimo di due notti ad un massimo di quattro.
L’escursione classica e più praticata è quella da tre giorni e due notti e prevede solitamente una prima notte in una guesthouse o albergo di montagna nel villaggio di Sembalun Lawang, il giorno di arrivo a Lombok, mentre il secondo si inizierà la risalita fino al campo principale lungo l’anello. Il terzo giorno si arriva sulla vetta (per chi vuole) e si ritorna a valle.
L’ideale per potersi godere l’esperienza con più calma, raggiungendo anche il lago, è invece sviluppare l’escursione su almeno tre notti, una a valle e due in cima. In un’escursione da cinque giorni, una notte è a valle e tre in cima (di cui una lungo il lago). L’ideale per chi preferisce spezzare la discesa in due tappe (altrimenti sarebbero circa sette ore di discesa).
La salita dal campo base principale (quello lungo l’anello) alla vetta solitamente si effettua partendo alle tre di mattina, per poter arrivare sulla vetta in tempo per godersi l’alba.
Non è obbligatorio avere una guida al seguito, una volta giunti alle due stazioni di partenza si potrà firmare un documenti di autocertificazione per poter proseguire autonomamente. L’affidarsi a delle guide e agenzie professionali locali è comunque consigliato, sia per la loro maggior conoscenza dei percorsi, sentieri e tempistiche, sia perchè le escursioni accompagnate prevedono sempre dei portatori al seguito che provvederanno alla logistica, all’allestimento delle tende e dei pasti (ma solitamente non porteranno i bagagli).
Quando andare
Generalmente il periodo meno piovoso nel quale intraprendere un trekking sul Monte Rinjani va da metà Giugno a metà Ottobre, ma il periodo consigliato è più esteso e va da Aprile a Dicembre. Solitamente da Gennaio a Marzo, i sentieri e l’accesso al vulcano sono chiusi, parzialmente o completamente, per permettere all’ecosistema di rigenerarsi e per evitare i mesi più piovosi per questa zona.